La struggente vicenda di Siniša Mihajlović e Gianluca Vialli

Le recenti morti di Siniša Mihajlović e Gianluca Vialli – entrambi eccellenti calciatori, allenatori, dirigenti e modelli di virtù etiche – hanno riportato alla ribalta un’annosa e terribile questione: i gravi e prematuri stati patologi osservati nel mondo del calcio professionistico.
Bisogna, in particolare, dare un riconoscimento al giornalista Massimiliano Castellani: infatti, domenica 8 gennaio 2023, è apparso, su Avvenire.it, un suo servizio molto interessante, in quanto ricco di informazioni precise e accreditate; è già lo stesso titolo dell’articolo a essere estremamente significativo: – Il caso Vialli, il sospetto: «Nel calcio più morti per tumore al pancreas» –

Morti misteriose, casuali o evidenze epidemiologiche e scientifiche nel mondo del calcio professionistico?

A partire dagli anni ’60 del secolo scorso a tutt’oggi, si contano a centinaia le morti inquietanti e oscure di calciatori professionisti che hanno militato nei campionati italiani di serie A, B e C .

Zdenek Zeman, nel 1998, durante il ritiro precampionato della Roma, fa una dichiarazione che scuote l’ambiente del calcio professionistico e della giustizia sportiva: «È ora che il calcio esca dalle farmacie.»

Anche la giustizia ordinaria si mette in moto sull’ abbrivio delle parole di Zeman; nasce, infatti, in quell’estate, dapprima in sordina, un’inchiesta che, in pochi mesi, diventa clamorosa e, negli anni, monumentale; essa produce, infatti, ventimila pagine di atti raccolte in 36 faldoni. L’indagine è coordinata dall’allora giudice della Procura di Torino Raffaele Guariniello; il quale istruisce così il primo processo penale per doping e per l’uso spropositato di farmaci nella storia del calcio; il lungo e difficile procedimento termina nel 2007 con le conseguenti sentenze della Cassazione.
Il giudice Guariniello, parallelamente alle inchieste per doping, dette mandato all’Istituto Superiore di Sanità di svolgere uno studio dalle dimensioni corpose; la ricerca fu, infatti, effettuata su un campione di ventiquattromila calciatori professionisti in attività in Italia tra il 1960 e il 1996. Dalla ricerca risultò la morte prematura di 350 giocatori di calcio a causa di svariate condizioni patologiche; da un punto di vista epidemiologico si evidenziarono alcuni elementi rilevanti; il doppio, relativamente alle aspettative statistiche, di calciatori morti di tumore al pancreas e circa il doppio di decessi da carcinoma al fegato e da leucemia.
In quello studio, per la prima volta, si denunciava anche la significativa incidenza della Sclerosi laterale amiotrofica (una gravissima patologia neurodegenerativa).
Da non dimenticare, inoltre, la morte del mediano Bruno Beatrice che nella metà degli anni ’70 era in forza alla Fiorentina.
Questa storia rappresenta un caso clamoroso di “malasanità”; come acclarato dalla autorità giudiziaria e dai Carabinieri dei Nas fu sottoposto ad applicazioni di Raggi Roentgen per “curare sperimentalmente” una pubalgia. La Roetngen terapia determinò una leucemia linfoblastica acuta che nel 1987, a 39 anni, causò la morte dello sfortunato calciatore.

Calciatore anni -70

Giustizia, prevenzione, salutogenesi e medicina naturale e olistica anche nella pratica del calcio e dello sport in genere

È, dunque, assolutamente indispensabile che la vigilanza sulla e la tutela della salute degli atleti non sia una attività episodica, ma una pratica rigorosa e ininterrotta. Gli interessi economici non devono prevalere sul diritto al benessere dei calciatori e di qualsiasi atleta. La giustizia, le società calcistiche e sportive in genere, le società scientifiche, l’opinione pubblica, devono vigilare e mobilitarsi in questo senso. Occorre evitare che qualsiasi tipo di attività agonistica si trasformi da un ambito di sano divertimento in una condizione di distress estremo e, quindi, di tormento cronico. E’ assolutamente auspicabile che alle pratiche allopatiche (che sopprimono il sintomo e intossicano la persona) subentrino cure naturali, bio-logiche e olistiche capaci di risolvere alla radice i problemi di salute nei modi e nei tempi specifici per ogni singolo atleta.

DOTT. MICHELE IANNELLI
Medico, Specialista in Psicologia Clinica, Esperto in Neuroriflessoterapia Personalizzata (Medicina Punti Dolorosi), Psicoterapeuta, Omeopata, Floriterapeuta e Trainer di Camminata Metabolica.
Via Pozzuoli 7 Studio interno b3 - 00182 ROMA (Metro San Giovanni) - Telefono 3386151031 Email: olopsi@libero.it

ZDENEK ZEMAN: «È ORA CHE IL CALCIO ESCA DALLE FARMACIE» ultima modifica: 2023-01-24T10:05:02+01:00 da Dott Michele Iannelli
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